È piuttosto raro che si dimentichi del tutto la propria lingua madre. Più frequentemente le persone attraversano una fase denominata “attrito linguistico”; ciò significa che hanno difficoltà a ricordare certe parole o frasi e possono trovarsi a fare uso di strutture grammaticali incongrue.
La cosiddetta erosione linguistica è la perdita della lingua madre, un fenomeno poco conosciuto, ma allo stesso tempo piuttosto comune, e consiste in un indebolimento delle competenze dovute ad esempio al fenomeno di emigrazione, oppure al limitato uso di una delle due lingue rispetto all’altra.
Perdere la lingua madre: com’è possibile?
Quando studiamo una lingua straniera, e in modo particolare nell’età adolescenziale o adulta, riusciamo a farlo attraverso la nostra lingua.
È proprio questo sistema linguistico, quello che padroneggiamo fin dall’infanzia, l’intermediario necessario che ci permette di “addomesticare” una lingua straniera e sconosciuta.
Quello che accade è un trasferimento di conoscenza: all’inizio traduciamo mentalmente i vocabolI della lingua di origine e utilizziamo le strutture grammaticali che ci sono familiari.
Anche se si tratta di una lingua completamente diversa dalla propria, la lingua di origine gioca inizialmente il ruolo di punto di riferimento, per poi allontanarsi gradualmente.
Pensare direttamente nella lingua straniera rappresenta uno sforzo cognitivo importante e richiede del tempo. A poco a poco però, il nuovo sistema linguistico “fa il nido” nel cervello, diventa indipendente e riusciamo così ad utilizzarlo in modo più diretto senza necessariamente passare per il precedente. Ed è così che lentamente diventiamo autonomi nella lingua appresa.Spesso l’attrito linguistico può essere molto diverso da un caso ad un altro. Quelle persone che stanno imparando una lingua, e che sono motivate a mantenere la propria prima lingua, potranno conservarla molto bene, anche se per farlo sarà necessario probabilmente uno studio continuo.
Nel cervello di un bilingue (o multilingue) tardivo, ci sono quindi molti sistemi linguistici che interagiscono. Ecco è proprio lì che avviene la già citata erosione linguistica che, come dice il nome stesso, può essere anche spiegata con un fenomeno di “usura” tramite attrito: in altre parole è come dire che, conoscere due lingue, è un po’ come metterle in concorrenza.
In base alla frequenza con la quale i sistemi vengono attivati, uno dei due può diventare dominante, mentre l’altro può sprofondare nella memoria e, di conseguenza, diventare di difficile “ricerca” per il nostro cervello. Può succedere anche di avere delle difficoltà nella pronuncia di alcune parole o di perdere l’abituale intonazione nella stessa misura in cui la musicalità della nostra lingua madre non è più intorno a noi.
Se vi trovate ad aver perso contatto con la vostra lingua madre e desiderate trovare un modo per rinfrescarvi la memoria, provate con alcune di queste semplici mosse per rimmergervi nella lingua che avete parlato dalla nascita: ascoltate musica, guardate film, o provate con gli audiolibri. Il solo fatto di ascoltare la lingua può aiutare a riesumare delle conoscenze sepolte.
Ed infine, trovate qualcuno con cui conversare; comunicare con altre persone vi aiuterà ad apprendere differenti sottigliezze grammaticali e di pronuncia; questo è davvero il miglior modo e forse anche il più divertente, per affinare le vostre competenze.